SCHEDA N°1 (fig.1a, 1b, 1c, 1d)

Marie-Louise-Adelaide-Jacquette de Robien, poi viscontessa de Maribeau
1774

Olio su tela
Parigi, Musée Cognacq-Jay
 
 
Fig.1a Fig.1b Fig.1c Fig.1d

PROVENIENZA: sconosciuta.
BIBLIOGRAFIA: VIGÉE LE BRUN, 1835-37 (lista dei ritratti, come Mlle Robin); BROOKNER, 1972 (fig.24); BAILLIO, 1982 (fig.12); MOJANA, 1996.

Il 1774 è l’anno in cui Mlle Vigée divenne membro dell’Accademia di San Luca e cominciò a esercitare ufficialmente la professione di pittrice esponendo annualmente al Salon numerose opere. Il ritratto della futura viscontessa de Maribeau mentre suona la chitarra in un giardino (Fig.1a) rivela già le grandi capacità della pittrice. La giovane donna è ritratta di tre quarti e ci guarda con dolcezza, senza smettere di suonare il suo strumento, studiato nei più piccoli particolari delle corde e degli intarsi della cassa e dal manico pende un leggero fiocco azzurro che aggiunge grazia alla composizione. La suonatrice indossa un leggero abito bianco dai riflessi opalescenti, che si increspa sotto il dolce peso della chitarra appoggiata sulle ginocchia della giovane donna. La veste scopre maliziosamente un candido décolleté e la manica destra è scesa a metà del braccio lasciando scoperta la spalla. La composizione è semplice e tutto sembra guidare il nostro occhio verso il volto dolce, anche se non particolarmente affascinante, della modella. La chitarra divide in due il quadro: la parte inferiore a destra rimane nell’ombra, accentuando i cangiantismi dell’abito, mentre nella zona superiore domina la luce che rende quasi diafana la pelle della donna. La pittrice comincia già a studiare con attenzione il rapporto tra lo sfondo paesaggistico e la figura, anche se in questa prova precoce l’effetto non è eclatante. La diagonale della chitarra è prolungata dalla linea che separa il cielo azzurro e le nuvole chiare sulla destra, mentre il tronco dell’albero a sinistra segue la curva formata dalla manica scivolata a metà del braccio destro della donna. La composizione dell’opera qui trattata è molto vicina alle Due donne della famiglia Lake di Lely (Fig.1b, Londra, Tate Gallery). La donna di sinistra suona una chitarra identica a quella riprodotta dalla pittrice nel suo ritratto, la posa è molto simile (anche se frontale) e il ritratto di Lely è ambientato in un giardino con alberi rigogliosi. Inoltre, all'epoca, esistevano anche delle copie della Suonatrice di chitarra di Vermeer (Fig.1c, olio su tela, 53 x 46,3 cm, Kenwood House, Iveagh Bequest), una delle prime opere del maestro olandese ad essere apprezzata già nel Seicento per la gioiosa espressione della modella (MOJANA, 1996, p.19). È interessante notare la tenue corrispondenza del paesaggio in cui è inserita la viscontessa con quello del quadro nel quadro di Vermeer. Per questo modello iconografico olandese, trattandosi di un'opera giovanile, si può considerare anche una mediazione da Greuze: uno spunto Elisabeth potrebbe averlo preso dalla Marchesa di Bezons del 1759 (Fig.1d, Baltimore Museum of Art).  La Brookner (1972, p.60) sottolinea che le opere di Greuze al Salon di quell'anno, grazie anche alle influenze degli incisori Le Bas (specializzato quasi esclusivamente in scene di genere fiamminghe e olandesi) e Wille (che, fra le altre cose, aveva inciso un centinaio di ritratti di van Dyck), avevano un carattere outstandingly Dutch.